domenica 3 maggio 2015

Lunedì undermmerda

Con cordoglio annunzio vobis che questo è il mio ultimo lunedìmmerda under 30.
Ed io percepisco già gli effetti di una vecchiaia alle porte.
Percepisco i cambiamenti psicosomatici che stanno modificando inevitabilmente la mia esistenza.
Innanzi tutto, da quando sono passata dal lato oscuro della forza e introduco classi di studenti universitari alle loro prime esperienze in laboratorio, osservo con tenerezza i giovani, pensando a quanto siano freschi e sbarazzini. Sorrisi così, a trent'anni, si vedono solo davanti alle casse sgombre della LIDL.
Da quando mi sono affacciata all'età adulta molte cose sono cambiate.
Un tempo la discussione del giorno si incentrava sul ruolo del barman di fiducia nella propria vita quotidiana; oggi il dibattito si accende per l'apertura del Conad con le sue sgarbate commesse.
L'alba era nostra amica e rappresentava il momento giusto della giornata per coricarsi; oggi è già tanto se riesco a vedere la fine di Quarto Grado.
Un tempo bastava bere in compagnia e ci andava bene anche l'acetone per le unghie; oggi sembra che, se non viene a cena Bastianich che porta il vino, non se ne fa niente.
Si parlava di cosa avremmo fatto da grandi; oggi invece si chiede all'amico commercialista (sì, a trent'anni è possibile che nella compagnia ci sia pure un commercialista) come cazzo si compila la dichiarazione dei redditi.
Ci si credeva immortali, vincenti, infallibili; poi ci si trova, un giorno, a commuoversi per la pubblicità della Calzedonia.
Guardo indietro e mi rivedo piena di energie, incapace di distinguere la rucola dal soncino, il Calfort dal Dixan, il co.co.co dal lavoro sicuro, così incosciente eppure così carica di speranza.
Non conoscevo a memoria gli orari d'apertura del fruttivendolo, non portavo la canottiera (meticolosamente infilata nelle mutande rigorosamente bianche e 100% cotone), non desideravo un robot aspirapolvere, non avevo mai stirato in tutta la mia vita e non sapevo leggere i tabulati delle bollette.
Non mi ammalavo mai, non conoscevo a memoria le risposte del Trivial Pursuit e non potevo immaginare che quel ragazzo con tanti capelli che guidava la macchina, nel sole di un'estate così ricca di avventure, un giorno mi avrebbe chiesto di portare giù l'umido.
Ma la vita è così e, infondo infondo, certe altre cose non cambiano mai.
A cinque, a dieci, a vent'anni, così come a 30, per esempio, il lunedì mi ha sempre fatto cagare.


Nascevo il 9 maggio del 1985, mentre tutti si aspettavano Matteo.
Nascevo Valentina, invece. Giusto per rompere i coglioni.
Nascevo bella rotonda, per la merenda, con pochi capelli e già tanta voglia di parlare.
Trent'anni fa. 
A Marta e Gianni, che mi hanno fatta, la dedica di questo lunedì un po' speciale.

Nessun commento:

Posta un commento