Tutti i pensieri cattivi se ne stanno andando sottoforma di sudore sul coppino. La febbre mi impedisce di capire se tutto questo caldo infernale è dovuto al mio sistema immunitario che frenetico combatte oppure al muro di scirocco, umidità e misto mare che una bruttissima giornata d'estate sta spiaccicando contro le finestre.
Bè, direte voi, domani puoi stare a casa!
Invece ho moltissimo da fare e, rotolarmi nel mio giaciglio in preda ai deliri febbrili non è per nulla invitante.
Sfiderò i dolori articolari della nonna Abelarda e, imbottita di tachipirina così tanto che all'Angelini lampeggerà il mio nome sugli schermi dei chimici farmaceutici, combatterò i batteri cattivi con la forza della determinazione.
Lunedìmmerdissima, quindi.
Lunedì con il termometro sotto l'ascella e il paracetamolo nel cuore.
Lunedì come non se ne vedevano da tempo.
Nota dell'autore: tengo a precisare che tutto ciò che ivi è riportato è frutto dell'esagerazione e dell'amplificazione delle emozioni che mi causa l'imminente arrivo del lunedì. Mi preme ribadirlo perché la combo mamma-influenza-distanza è una bomba e, prima che mi venga a recuperare con l'elisoccorso, voglio rassicurarla sulle mie condizioni psichiche e fisiche. Perché la mamma è sempre la mamma.
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