domenica 15 dicembre 2019

Santa Lu...cia

L’altro giorno era Santa Lucia.
In molte parti d’Italia i bambini ripongono sul davanzale della finestra generi di conforto in cambio di piccoli doni che anticipano il Natale.
Se non hai fatto il bravo, Santa Lucia te la cazza e ti lascia del combustibile fossile sul comodino, alla faccia del riscaldamento globale. Se ti va bene, ti lascia carbone di zucchero, che al meglio delle ipotesi ti fa fuori un premolare. Così poi la faccenda se la ciuccia Santa Apollonia.
Qualcuno allestisce un piatto di farina e sale grosso, in modo che Santa Lucia possa prepararsi un po’ di polenta. Qualcuno le offre un caffè. Qualcuno pensa anche all’asinello e, appena fuori dalla finestra, ci mette anche un paio di carote.
Di questo passo la povera Santa Lucia si ritrova quasi certamente ipertesa, con lo scorbuto e un asinello affamato. Di sicuro gli ruba le carote, giusto per avere un seppur irrisorio apporto di fibre e vitamine.
La mancanza di vitamina A, tra l’altro, spiega la sua nota cecità.
Santa Lucia arriva di notte, con le scarpe tutte rotte, ma tanto non vede comunque una cippa.
Mi fa simpatia, Santa Lucia, anche se quando eravamo piccoli, onde evitare che ci accorgessimo dei sotterfugi dei genitori per esporre i doni senza essere visti, ci raccontavano che, se avessimo visto dal vivo Lucia, saremmo rimasti ciechi pure noi. Agghiacciante ma efficace.
Povera Santa Lucia, non esiste il lunedì, né per lei né per il suo fedele equino, se il 13 cade ad inizio settimana. Per forza è un po’ scorbutica.

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