È il girone in cui il cibo e il buon vino sono disponibili a tutte le ore del giorno, su enormi tavoli, ove ogni cosa edibile esistente emana un intenso ed invitante profumino, restando liberamente accessibile ai peccatori che possono attingervi ogni qualvolta ne abbiano voglia o desiderio, non solo per fame.
È il girone, però, in cui i peccatori sono destinati per l’eternità a dover smaltire, con la fatica e il sudore, più calorie di quelle che ingeriscono, onde evitare di dover finire, con un bmi superiore a 100, tra le grinfie di un Cerbero che, com’è noto, ha tre teste: quella di Nowzaradan, quella di Lemme e quella di Rosanna Lambertucci che cucina tofu.
È il girone dell’Inferno in cui Dante si rifiutò di metterci piede, dal momento che sarebbe stato impossibile resistere al lauto banchetto offerto da quel buontempone di Satana e che subire un intervento di gastrectomia verticale a cavallo tra il secolo XIII e il XIV non aveva certo prognosi favorevole.
È il girone a cui sono destinata io, con sto metabolismo del cazzo che mi fa ingrassare 2 kg al solo pensiero di mangiare la pizza; è il girone in cui per assaporare una frittura mista devo poi pedalare un’ora sull’ellittica, fare 45 minuti di esercizi con la Carla che mi picchia e camminare 5 km a passo svelto.
Ah sì, come se non bastasse, nel girone del metabolismo lento, è sempre lunedì.
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