Inizia, a Trieste, la settimana a singhiozzo del ponte di Ognissanti e di San Giusto.
Anni or sono, vi avevo già illustrato la mia teoria secondo cui i triestini, noti per saper assaporare appieno le gioie della vita e molto poco quelle di una florida produzione lavorativa, avrebbero scelto il loro Santo Patrono, non tanto sulla tradizione o sull’appartenenza territoriale di qualche illustre personalità di spicco della spiritualità, bensì sulla strategica posizione del Santo sul calendario.
San Giusto, infatti, cade il 3 di novembre. Quest’anno, tra l’altro, con la migliore delle posizioni possibili -di martedì Ognissanti e di giovedì San Giusto- in quanto con soli 3 giorni di ferie, il triestino medio ne può stare a casa 9 di fila.
Sono furbi questi triestini. E a volte, proprio per questo, li apprezzo.
Peccato che io lavori a Muggia, ridente località che ha un altro Santo Patrono, che quest’anno, neanche a dirlo, cadeva di domenica.
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