domenica 12 aprile 2015

Lunedzzzzzzzzzzz (è aprile)

Stasera sono del tutto priva di idee.
Mi rigiro nel lettone cercando di escogitare qualche diavoleria per strapparvi un sorrisetto, ma questa giornata di primavera mi ha privata anche dell'irrisoria energia necessaria per produrre cagate.
Sono qui, boccheggiante, mentre tutto il calore accumulato si disperde e mentre l'ultima molecola di glucosio cerca di raggiungere il cervello.
E mi rigiro nel lettone con l'unico risultato di stimolarmi le ninnebù.
Un lieve torpore mi sale dal ditone del piede fino all'ombelico e tutto intorno si fa buietto.
È una gradevole sensazione.
È la fatina dei sogni che compie il suo dovere, mi dico.
O forse sono le fusa di un gatto immaginario, quello che Giorgio desidera così tanto da supportare la sua richiesta con un'annosa e accorata campagna elettorale a favore dei felini. (Peccato che tra la sottoscritta e gli animali non appartenenti al genere Homo vi sia lo stesso rapporto che intercorre tra un piatto di fagiolata mangiato la sera prima ed una stanza senza finestre e piena di gente.)
Il lieve torpore sale, sale, e arriva al cuoricione. Continuo a pensare che dovrei scrivere il blog ma zzzzzzzzzz...

E poi ad un tratto, come un tuono che infrange il silenzio, come l'attacco di uno squalo bianco, come un impellente attacco di cagotto, ecco la terribile sensazione che mi assale.
Gli occhi si spalancano, il respiro si fa affannoso.
Eccolo, il lunedì, pronto a rovinare sul finale una giornata altresì perfetta.
Eccolo, il vile, capace di infrangere il sogno di una vita ideale.
Eccolo, il lunedì.
Ed ecco post che si scrive da sè.

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