domenica 30 aprile 2017

Mamma, come si dice lunedì in inglese?

Dopo che sei entrata nel reparto gioielli di Harrods e hai minuziosamente passato in rassegna tutte le vetrinette, puoi prendere gli occhi, cavarteli e buttarli via, perché tanto avresti già visto tutto quello che nella vita c'è da vedere.
Invece, abbiamo voluto aggiungere bellezza a bellezza e, tappezzate di cerottini per le vesciche, abbiamo macinato chilometri.
A Londra.
Strana compagnia, ormai rodata da 32 anni: io e la mamma.
Abbiamo sfamato gli scoiattoli ciccioni di Hyde Park, bussato alla porta di Hugh Grant, annusato i mille odori del Borough Market e fatto pipì a Covent Garden, pagando con il contact-less.
Abbiamo attraversato i giardini, le vie dello shopping (e ci siamo altresì cavate gli occhi) e siamo riuscite a non perderci vicendevolmente nel tubo durante l'orario di punta della metro.
La Regina -chissà se si fa lunedì anche per lei- non ci ha degnate di uno sguardo, ma a noi cosa ci interessa dal momento che abbiamo fatto colpo su un barman indiano?!
Negli occhi (che non ho più) ci sono ancora i colori, i profumi, la chincaglieria di Londra, che è sempre un gran casino.
Ora sono su un frecciarossa che si sta inoltrando sempre di più nella realtà, anche se sono ancora carica di entusiasmo e di cadeau.
Il papà intanto ha riportato a casa la mamma, che, pur non spiaccicando una parola in inglese, quasi sicuramente starà cercando il canale della BBC sulla TV di casa.
Penso alla Regina e mi domando cosa stia facendo.
Penso alla mamma e all'esperimento più che riuscito.
Penso a questo lunedì che sta arrivando e l'unica cosa che mi viene in mente è:

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