Guanti e berretto che ho dovuto cercare disperatamente nell'archivio invernale, impregnati di Orphea che basta la metà.
Li ho infilati in una valigiona piena di abbigliamento tecnico cui non sono particolarmente avvezza.
Negli scarponi ho già infilato i calzettoni di lana e, nel ritrovato berretto, i miei immancabili paraorecchie di pelliccia che tanto mi fanno sembrare intelligente.
Antivento, antipioggia, antifreddo, antitutto.
Potrà sembrarvi la descrizione del peggiore dei lunedì, di quei lunedì d'inverno in cui vi racconto che fuori dalla finestra volano le vecchiette sospinte dalla bora, e invece è un lunedì meraviglioso.
Perché oltre all'uscita dell'ultima puntata di questa incredibile stagione di Game of Thrones, che sto agoniando dall'hackerata della settimana scorsa, sono in partenza per l'Islanda!
Sì sì, proprio per quell'isola dispersa nell'atlantico boreale, quell'isola dove ci sono vulcani e geyser e cascate e aurore e lagune glaciali. E balene e grotte di ghiaccio e fiumi caldi e si mangia di merda.
E dove il lunedì, in inverno, dura solo poche ore.
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