Perché mi sono resa conto che è finita.
Le ferie, il mare, le giornate lunghe e più godibili, la pausa didattica, il lavoro alleggerito dall'aria dell'estate. Basta. Stop. Punto.
Con questa domenica di pioggia trascorsa a guardare mezza stagione di Narcos sul divano, con la copertina, è finita.
Ho avuto un mancamento, prima dello sconforto totale.
Solo una settimana fa ero dispersa nelle meravigliose lande desolate dell'Islanda, a rincorrere pecorelle (o foche) e ad annusare un'aria rarefatta che sapeva di libertà.
Mentre qui, adesso, c'è odore di peto.
Come farò?
Come ogni anno, mi dice la coscienza, ma faccio fatica a crederlo possibile.
Mi avvio, misera, verso il letto e imposto la sveglia. Butto giù queste due righe per non buttare giù ulteriormente me stessa e mi giro dall'altra, cercando di dare le spalle ad un disagio che però riempie la stanza.
Alla fine è tornato. Avevo cercato invano di non parlarne troppo, di non tediarvi con il solito, annoso, discorso. Ma alla fine, lui è tornato.
Ed oggi è, inevitabilmente, incommensurabilmente, fortemente, di nuovo lunedimmerda.
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