Preso in giro, bistrattato, malandato.
Ignorato, piegato, imbrogliato.
Perché a volte, diciamocelo, se l’è anche cercata, eh.
Eppure, c’è qualcosa in questo Paese malconcio, che poi te lo fa sembrare il Paradiso in terra.
Frastagliato, disunito, tagliato in due - macché - in mille parti.
Smembrato dalla politica come dai terremoti.
Poi ci sono giorni in cui lo odi proprio. E vorresti fare i bagagli.
Giorni in cui lo prenderesti a sberle.
Perché è ingiusto, scorretto e difficile.
Ma poi ti magni un arrostiSCino ed è tutto passato.
Basta un weekend in un paesino dell’Abruzzo montano, accolti come se ci conoscessimo da una vita, noi “del Nord” che siamo orsi e riservati. Basta stare con la gente che la sera si riversa nella strada del Paese e butta tutto quello che ha su un tavolo comune, a farti rivalutare l’idea che c’avevi di questa Italia che non si sa da che parte prenderla. Basta poco perché tu possa riconoscere che succede qui e non altrove.
E ti sale un po’ (poropò pororopoppò) di orgoglio.
Anche se sei trentino, anche se vivi a un passo dal confine.
Ché poi alla fine, anche se qualcuno ogni tanto fa il furbetto più di altri, il lunedì si va tutti a lavorare.
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