domenica 26 maggio 2019

Ginodì

Non faccio in tempo a far notare a Giorgio la presenza di un piccolo ragnetto sul muro della cucina, di quelli che proverbialmente portan soldi, che il gatto se l’è mangiato.
Se l’è mangiato insieme alla speranza che, per una volta, le superstizioni potessero avversarsi.
È fatto così Gino: ti deve ricordare sempre che la tua vita fa schifo e che la sua, invece, è meravigliosamente fatta di pisolini, piccole vittorie, pisolini, cibo e pisolini.
Sotto la maschera di una placida e bonaria indifferenza, nasconde infatti un’astuzia vigile e sottile ed è in grado, seppur privo di parola, di insinuarti dubbi e perplessità.
Così, mentre mi vesto per affrontare il lunedì che mi aspetta, lui mi osserva, sornione e accidioso, spaparanzato sul letto sul quale credevo non gli avrei mai permesso di salire.
Ma lui vince sempre. Anche adesso che mi osserva uscire dalla porta con del biasimo dipinto su quel ciononostante adorabile musetto.

Nessun commento:

Posta un commento