Sono le 22.30 di domenica sera e ora - solo ora - mi rendo conto di cosa sia successo.
Mi assale un doppio sconforto.
È passato il 2 di giugno, così, inosservato, quando poteva essere un giorno per godere appieno della vita. La festa della Repubblica, che già non se la caga nessuno, è capitata di domenica.
Non me ne sono neanche resa conto: un potenziale giorno festivo trascorso così, tra una capatina al cinema e molta videolesione sul divano, come fosse una domenica qualsiasi.
E domani è lunedì 3 giugno. Che presa per il culo.
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