57 domeniche di Barcolana

C’è una settimana all’anno in cui Trieste si trasforma e dà il meglio di sé. Da scorbutica e svogliata, si scopre solare e frenetica. Si addormenta alle 4 del mattino, dopo un sabato funesto di bagordi alcolemici a cui pochi sopravvivrebbero, ma si sveglia poco dopo. Si sveglia sempre e comunque. Si sveglia e, al primo refolo della domenica, sparge sul mare una caterva di vele che non ci stanno mica tutte in uno solo sguardo. Si riempie, Trieste, di triangolini bianchi che da lontano sembrano tutti uguali. Si riempie di gente. Di tanta, tantissima gente. Ma anche chi schifa la troppa umanità condensata, non può far altro che ammettere che, quando Trieste fa così, non si può che apprezzarla. Anzi, non si può che amarla proprio.