Caro Babbo Natale,
Lo so che sei molto impegnato in questo periodo (tu non sei come Amazon, che manderebbe i suoi messi a consegnarmi un pacco, sotto l'ultimo diluvio universale, su un risciò, schivando meteoriti, anche nei giorni dell'Armageddon) e che ormai ho raggiunto una veneranda età per cui non sono più contemplata tra i destinatari delle tue attenzioni, ma io ci provo lo stesso e, brevemente, ti elenco cosa mi piacerebbe trovare sotto l'albero.
In primis, vorrei molti vestiti e scarpe e borse e ciarpame in più di quelli che già ho. Vorrei una prepagata per ciascuno dei negozi del centro. Vorrei una gift-card per ogni catena di abbigliamento. Sul serio. Anche per H&Mmerda e Ovi(e radicchio)esse. So che sembro superficiale, ma ne sento un bisogno pari a quello che provo nei confronti del grana innanzi ad un risotto senza formaggio sopra.
E, una volta colmato questo vuoto, i miei desideri -giurin giuretto- si faranno più profondi e rivolti al sociale.
Ad esempio, vorrei che quest'anno la gente si facesse meno pudica. Vorrei che le persone non si vergognassero più del rumore della propria pipì nell'acquetta del cesso, perché è naturale, è normale, è fisico. Vorrei che non ci fosse più la necessità di effettuare complesse figure di yoga per mettersi in una posizione tale da far scivolare il rivolo di pipì lungo la parete della tazza, affinché la tua collega che si sta lavando le mani lì fuori non possa sentirne il rumore. È una cosa che non ho mai capito. C'è anche chi canta a squarciagola per coprire i fisiologici rumorini ed io non me ne capacito.
Babbo Natale, libera le persone dal disagio!
Allo stesso modo, desidererei, con la serietà che è più consona innanzi ad un vecchierel canuto e bianco come sei tu, che il mio paese si desse una bella svegliata. So di andare contro i miei valori e i miei precetti, ma vorrei che il duemilaquattordici fosse il lunedì -il lunedì di una settimana di quelle belle produttive- dell'Italia. Vorrei che fosse un bel lunedì per tutti.
Poi, se ti scappa di regalare a me 20 kg in meno e al mio fidanzato 10 cm in più (di altezza, nda, non fate i maliziosi!) nessuno si offenderà. Anzi, io desidererei ardentemente un metabolismo a fissione nucleare. Vorrei non mettere su 3 etti al solo pensiero di mangiare un Kinder Pinguì. Vorrei perdere due chili ad ogni lubijanska.
Caro Babbo Natale, a dire la verità, vorrei anche la pace nel mondo, proprio come la vuole Miss Italia.
Vorrei serenità e opportunità, vorrei un felice Natale e un'aria buona per tutti. Vorrei veder sempre ridere le personcine meravigliose del mio entourage e non solo.
Vorrei produrre birra in uno scantinato e vorrei un Mac nuovo.
Vorrei non essere allergica ai pollini e ai gatti e vorrei smettere di cadere dalle scale una volta alla settimana.
Vorrei che 300 km diventassero 30 e vorrei il Frecciargento Trieste-Rovereto.
Vorrei che i lettori di questo blog non si stufassero mai di leggere le mie boiate e, anzi, vorrei che raddoppiassero ad ogni inizio settimana, in modo da mettere alle strette e costringere Google Adsense ad accettare la mia proposta!
Ma più di tutto, caro vecchio Babbo Natale, sai già cosa vorrei, no? Te lo chiedo ogni anno. Te l'ho chiesto anni fa, quando avevo ancora le treccine da Weihnachten in Südtirol, e te lo chiedo oggi che ho i capelli come il Piccolo Lord.
Te lo chiedo di nuovo: ma per questo lunedìmmerda non si può fare proprio niente, vero?!
Ti ringrazio preventivamente,
Cordialità,
Valentina
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