La bolla di sapone, dentro cui mi ero crogiolata durante il
periodo natalizio e nella quale il pandoro non ingrassava ed il mio saldoconto
non era comparabile al debito pubblico del Paese, è definitivamente esplosa.
È esplosa ed io ho riconosciuto quella disillusione tipica
della vita vera. Il mio cuoricino è stato invaso da una profonda mestizia fatta
di concretezza, rotturadimaroni e lenticchie bollite come unica fonte di
proteine.
L’ingiustizia primordiale che vede l’acido grasso come
acerrimo nemico della linea è una delle realtà più difficili da accettare. Un
po’ come quella che il weekend deve finire per forza, un po’ come l’esistenza
del lunedì. Un po’ come le mutande in microfibra, quelle che si arrotolano su
loro stesse sotto la ciambella.
Sono – nuovamente e ufficialmente – sotto tesi, la terza
tesi della mia vita, alle prese con la raccolta bibliografica ed i porconi da rivolgere ai fogli di calcolo Excel.
Sono sotto tesi e – qui lo dico – ho rinunciato alla vita.
Sulla testa ho un nido di vespe e sotto gli occhi due bauletti Louis Vuitton.
Sono sotto tesi e la mia vita finisce; un lunghissimo lunedì
quello che mi aspetta.
Finisco per rosicchiarmi un’unghia, unica fonte di
consolazione, cercando di dare un senso logico ai risultati dei miei tre anni
di ricerca. Mi rosicchio un’unghia e sbatto la testa contro il muro, come i bambini
speciali.
So che c’è di peggio e che dovrei essere fiera di me stessa
e del mio operato, ma questa cosa dei grassi saturi proprio non mi va giù, e se
ci sommiamo una tesi di dottorato da mettere insieme, mi sembra di non
potercela fare.
Balle!, mi dico. Iosonoffiga. Ma il lunedì arriva, inesorabile, e
somiglia straordinariamente al weekend passato.
Pazienza!, mi dico. Iosonommagra. Ma oggi, a pranzo, 80 grammi di pollo e
un pugnetto lenticchie.
Nota. Non era mia intenzione travolgervi in un gorgo di
infelicità, ma mi piace esagerare e suscitare tenerezza. E, soprattutto, mi
piace lamentarmi. Quando raggiungerò, a suon di lunedìmmerda, la vecchiaia,
sarò la prima a recarmi sui cantieri per criticare la manodopera degli addetti
ai lavori.
In ogni caso, per favore, niente abbracci o manifestazioni
di affetto, resto sempre e comunque un orsetto. Un orsetto sotto tesi. Magro e bello. E forte.
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