domenica 11 gennaio 2015

Lunedì teso

La bolla di sapone, dentro cui mi ero crogiolata durante il periodo natalizio e nella quale il pandoro non ingrassava ed il mio saldoconto non era comparabile al debito pubblico del Paese, è definitivamente esplosa.
È esplosa ed io ho riconosciuto quella disillusione tipica della vita vera. Il mio cuoricino è stato invaso da una profonda mestizia fatta di concretezza, rotturadimaroni e lenticchie bollite come unica fonte di proteine.
L’ingiustizia primordiale che vede l’acido grasso come acerrimo nemico della linea è una delle realtà più difficili da accettare. Un po’ come quella che il weekend deve finire per forza, un po’ come l’esistenza del lunedì. Un po’ come le mutande in microfibra, quelle che si arrotolano su loro stesse sotto la ciambella.
Sono – nuovamente e ufficialmente – sotto tesi, la terza tesi della mia vita, alle prese con la raccolta bibliografica ed i porconi da rivolgere ai fogli di calcolo Excel.
Sono sotto tesi e – qui lo dico – ho rinunciato alla vita. Sulla testa ho un nido di vespe e sotto gli occhi due bauletti Louis Vuitton.
Sono sotto tesi e la mia vita finisce; un lunghissimo lunedì quello che mi aspetta.
Finisco per rosicchiarmi un’unghia, unica fonte di consolazione, cercando di dare un senso logico ai risultati dei miei tre anni di ricerca. Mi rosicchio un’unghia e sbatto la testa contro il muro, come i bambini speciali.
So che c’è di peggio e che dovrei essere fiera di me stessa e del mio operato, ma questa cosa dei grassi saturi proprio non mi va giù, e se ci sommiamo una tesi di dottorato da mettere insieme, mi sembra di non potercela fare.
Balle!, mi dico. Iosonoffiga. Ma il lunedì arriva, inesorabile, e somiglia straordinariamente al weekend passato.
Pazienza!, mi dico. Iosonommagra. Ma oggi, a pranzo, 80 grammi di pollo e un pugnetto lenticchie.


Nota. Non era mia intenzione travolgervi in un gorgo di infelicità, ma mi piace esagerare e suscitare tenerezza. E, soprattutto, mi piace lamentarmi. Quando raggiungerò, a suon di lunedìmmerda, la vecchiaia, sarò la prima a recarmi sui cantieri per criticare la manodopera degli addetti ai lavori.

In ogni caso, per favore, niente abbracci o manifestazioni di affetto, resto sempre e comunque un orsetto. Un orsetto sotto tesi. Magro e bello. E forte.

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