domenica 8 ottobre 2017

Bolinare verso il weekend

C’è una settimana all’anno in cui Trieste si trasforma.
Da scorbutica e svogliata, si scopre solare e frenetica.
Si sveglia di domenica e al primo refolo di bora sparge sul mare che ha davanti una caterva di vele che non ci stanno mica tutte in una sola occhiata.
Si riempie, Trieste, di triangolini bianchi che da lontano sembrano tutti uguali.
Si riempie di gente e, si sa, la gente puzza.
In questo caso, però, adrenalina e salsedine nascondono e il vento porta via.
Quindi, anche chi schifa la troppa umanità condensata, non può far altro che ammettere che, quando Trieste fa così, non si può non apprezzarla.
Torno a casa, dopo questa domenica barcolana, con la faccia che scotta e i capelli scompigliati.
Piena di lividi che non so dove ho preso.
Ho sentito le peggio imprecazioni oggi, ma se ci ripenso mi paiono parole d’amore.
Bordeggio fino a casa, verso un lunedimmerda che non mi sembra poi così male.
Perché se lo affronti con la filosofia dei marinai, tra sproloqui e superstizioni, ‘sta giornata non è altro che un bordo di bolina prima di un weekend con il vento in poppa.

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