domenica 5 novembre 2017

Poetica lunediana

Vorrei poter scriver come Neruda,
un'ode al giorno ma è meglio che chiuda.
Al pomodoro, al quotidiano,
giù qualche verso anche per il divano.

Vorrei poter scriver come Leopardi,
ma al male di viver preferisco il Bacardi.
La vita che brutta, note un po' amare,
naufragar gl'era dolce in quel mare di pare.

Vorrei poter scriver come Ungaretti,
due righe veloci e tu che rifletti.
Barbara D'Urso e il GF in tv,
sugli alberi le foglie non ci sono più.

Vorrei poter scriver come Montale,
invece son qui a cambiare canale.
Fermarsi un'ora davanti ai limoni,
non fa per me, me casca i coioni.

Come D'Annunzio vorrei poter scriver,
ma alle galline preferisco sorrider.
Piove a dirotto, piove sui pini,
odio i tuoni, stiamo vicini.

Tutti i poeti, mi vien da pensare,
han sublimato il pensiero normale.
D'amore, di odio, di piccole cose,
di mare, di sole, di donne e di rose.
Ci sono poesiole anche per i bambini,
e per l'odor aspro che viene dai tini.
Mi pare assai strano che a tutti 'sti vati,
una cosa su tutte non li abbia ispirati.
Il mio grido accorato nessuno l'udì,
non esiston poesie sul lunedì.

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