“Che schifo.
Che schifo che schifo che schifo che schifo.”
Così sono andata a dormire stasera, ripetendo “che schifo” una ventina di volte.
Volevo sincerarmi di esserne sicura. Dello schifo.
Se la mia vita fosse raccontata in un romanzo -e non escludo che in un futuro ciò possa accadere- lo schifo del lunedì occuperebbe certamente uno dei capitoli chiave del libro.
Il titolo già ce l’ho, anche in traduzione: “Waiting for an herpes”.
Aspettando l’herpes.
Sì, perché oltre ad essermi ustionata il labbro inferiore durante le seppur magnifiche vacanze della scorsa settimana, oggi è anche il lunedì del rientro. Le due cose sommate rappresentano un succulento richiamo per il mio inseparabile compagno di vita. L’herpes. Che fa schifo pure lui, tra l’altro.
Lo aspetto. Mi stupirei se non emergesse dai gangli.
Lo aspetto. Nello schifissimo del lunedì.
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