domenica 29 luglio 2018

Riflessioni

Sono sul divano e compongo queste poche righe, mentre il gatto scorrazza come un pazzo in preda ad un’euforia che non è certo roba da domenica sera. Avessi metà del suo rinnovato entusiasmo per la vita, affronterei il domani con meno difficoltà.
Il gatto più pigro, lento e rassegnato del mondo, il mio, ha ritrovato il suo innato istinto felino e, con esso, l’amore per il gioco e per i fili del tappeto.
L’abbiamo rasato.
È stata una decisione sofferta ma ben ponderata. Era tutto un nodo, appiccicaticcio, per giunta, con la pelle incastrata dentro dei ciuffi rasta che Bob Marley levati.
Durante l’operazione, durata più di un’ora, si è finto morto. Poi gli è salito il terrore e subito dopo la sensazione atavica di essere nudo.
Tutto questo è durato, fortunatamente, molto poco.
E si è riscoperto libero, fresco, agile. Magro, anche.
La domanda sorge spontanea: perché io non provo la stessa sensazione dopo una passata di Bic Lady?

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