domenica 16 dicembre 2018

Lunedillustre

Oggi ho la terza, penultima, prova dell’esame di Stato. Un parto, praticamente. Di lunedì.
A dire la verità mi presento con una certa spocchia, visti i risultati delle prime due prove, e nel weekend non ho ripassato. Anzi, ho fatto l’albero di Natale. Senza pensieri.
Ovviamente ora che si fa lunedì avverto una certa pressione ma, non so per quale motivo, oggi mi sento positiva.
Sarà che ieri sera, durante il TG, ho riflettuto riguardo il mio lunedì e sono giunta alla conclusione che, alla fine, è meno peggio di quello di molti altri.
Sicuramente meno peggio, ad esempio, di quello di Tito Boeri, che si sveglia il lunedì e va a dirigere l’INPS, e che forse si metterebbe a piangere se gli chiedessi di fare un prospetto pensionistico di un ricercatore precario come me.
Meno peggio di quello di Federica Panicucci, che inizia Mattino5 alle 8.30 e deve apparire comunque splendida senza, magari, aver cagato.
Meno peggio di quello di Mario Biondi e Michael Bublè, che si sa che sotto Natale sono impegnatissimi e cantano e cantano e cantano.
Meno peggio di quello di Cristina D’Avena che fa i conti con la menopausa, mentre tutti gli chiedono di cantare canzoni per bambini nei centri commerciali mentre lei vorrebbe solo intonare la canzoncina su Anna Maria Franzoni.
Meno peggio di quello di Giorgio che si sveglia all’alba e s’inoltra, in treno, nel buco nero che lo trasporta a Palmanova.
Meno peggio di quello del mio gatt...no di quello no.
Quindi è vero che non c’è mai fine al peggio, ma è altresì vero che il tuo peggio resta il tuo peggio.
Quindi, adesso, mi risale il lunedìmmerda.

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