Comincia a
sembrarmi una congiura.
Sul serio.
Io vorrei tanto motivare la buia mestizia che mi riempie il cuore quando il sole della domenica tramonta, lamentarmi per quanto sia un peccato che un weekend così bello e spensierato sia già giunto al termine, rompere le balle perché la gioia immensa di un fine settimana goduto appieno va via via affievolendosi fino a diventare disperazione con l'infilarsi domenicale del pigiamino, ma non posso.
Io vorrei tanto cambiare argomento, raccontarvi di mirabolanti avventure e gaie peripezie che mi facciano rimpiangere un appagante weekend, scrivere di giulivi e bucolici momenti trascorsi a rincorrere farfalline su verdi praticelli montani attenta-ma-non-troppo a non pestare bovazze o, chessò, narrarvi di viaggi esotici in paradisi tropicali dove trascorrere il sabato cercando, con tecniche pirotecniche e avvincenti, di fare un buco nella noce di cocco, ma non posso.
Non posso.
Non posso perché, porcacciamiseria, nel weekend, piove sempre.
Sempre.
Sempre.
Piove sempre.
Ed io risulto ridondante e noiosa.
Ma è così.
Questa domenica, il pigiama, mica me lo sono tolto.
Questa domenica sono rimasta chiusa in casa a fare la prima prova tecnica per verificare che la caldaia fosse decisa a collaborare anche quest'anno e ad aspettare, inerte, che arrivasse il lunedì.
Vero, me lo concedo: quella della mia dolce metà e del suo melacomputer infarcito di serie tv americane, da guardare sommersi da una coltre di piume d'oca (il mio costoso piumino altoatesino, sull'etichetta, c'ha scritto "ciao": ciao, piumino!), è un'ottima compagnia.
Però, dai, che balle! E così il lunedìmmerda arriva, goccia dopo goccia.
E goccia dopo goccia, a piovere cominciò, non posso più aspettare, l'arca chiuderò.
Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti e l'aquila reale, il gatto, il topo e l'elefante, non manca più nessuno: possiamo organizzarci per il prossimo weekend!
Sul serio.
Io vorrei tanto motivare la buia mestizia che mi riempie il cuore quando il sole della domenica tramonta, lamentarmi per quanto sia un peccato che un weekend così bello e spensierato sia già giunto al termine, rompere le balle perché la gioia immensa di un fine settimana goduto appieno va via via affievolendosi fino a diventare disperazione con l'infilarsi domenicale del pigiamino, ma non posso.
Io vorrei tanto cambiare argomento, raccontarvi di mirabolanti avventure e gaie peripezie che mi facciano rimpiangere un appagante weekend, scrivere di giulivi e bucolici momenti trascorsi a rincorrere farfalline su verdi praticelli montani attenta-ma-non-troppo a non pestare bovazze o, chessò, narrarvi di viaggi esotici in paradisi tropicali dove trascorrere il sabato cercando, con tecniche pirotecniche e avvincenti, di fare un buco nella noce di cocco, ma non posso.
Non posso.
Non posso perché, porcacciamiseria, nel weekend, piove sempre.
Sempre.
Sempre.
Piove sempre.
Ed io risulto ridondante e noiosa.
Ma è così.
Questa domenica, il pigiama, mica me lo sono tolto.
Questa domenica sono rimasta chiusa in casa a fare la prima prova tecnica per verificare che la caldaia fosse decisa a collaborare anche quest'anno e ad aspettare, inerte, che arrivasse il lunedì.
Vero, me lo concedo: quella della mia dolce metà e del suo melacomputer infarcito di serie tv americane, da guardare sommersi da una coltre di piume d'oca (il mio costoso piumino altoatesino, sull'etichetta, c'ha scritto "ciao": ciao, piumino!), è un'ottima compagnia.
Però, dai, che balle! E così il lunedìmmerda arriva, goccia dopo goccia.
E goccia dopo goccia, a piovere cominciò, non posso più aspettare, l'arca chiuderò.
Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti e l'aquila reale, il gatto, il topo e l'elefante, non manca più nessuno: possiamo organizzarci per il prossimo weekend!
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