Sono successe molte cose in questo fine settimana.
Così tante che non riesco a riordinare le idee.
Si svolge, così, un dialogo con il mio consorte, al quale mi rivolgo per trarne ispirazione:
"Aiutami, ho la crisi da pagina bianca, non so cosa scrivere!"
"Scrivi di ciò che conosci meglio!"
"E cioè?!"
"Scrivi delle tue panzette!"
Ok. Mi arrangio.
È stato qui mezzo pollaio di amiche, delegazione tutta pepe e voglia di bagordi, con l'unico -poi centrato- obiettivo di sollazzarsi, divertirsi e godere di un weekend in ottima compagnia.
Grazie a loro, stamattina, invece di frignolare prima di scoppiare in un pianto a dirotto al primo drin della sveglia, mi sono svegliata con il sorriso, una semiparesi che mi si è stampata sulla faccia e che neanche il lunedì è riuscito a cancellare.
A costo di apparire melensa e ridondante vorrei declamare con enfasi il mio immenso amore per loro: galline, io vi adoro. Sono pazza di voi! E ieri, quando siete andate via, ho pianto neanche fosse già lunedì mattina.
È un giorno ricco di eventi questo lunedìmmerda postpollaio.
In bocca al lupo all'ometto delle panzette che oggi fa il suo ingresso nel mondo del lunedìmmerda lavorativo (bravo, tesoro, porta il pane a casa, ché a me servono sempre scarpe nuove...)!
Auguri di buon compleanno al mio coinquilino e collega Gianpippy, così buono e paziente con me, seppur grande, grosso e tanto orso!
E un plauso a me, che all'alba di questa mattina di novembre di bora nera e di pioggiachevaditraverso (...sorvolo sulle apologie inverse rivolte ai santi dell'empireo, chiamati tutti in causa nel momento in cui il vento sbrindella l'ombrello dopo averlo rigirato come un calzino e sparato parecchi metri sopra la testa...), imbaccuccata come un palombaro, vado a lavorare con un sorriso da giovedì sera.
Avere meravigliose amiche, un aureo moroso e una squisita compagnia tra le mura domestiche, spesso fa sembrare la mia vita un eterno, pago, festoso venerdì, nel quale, tutti insieme, ci si prepara, gai e giulivi, all'imminente arrivo del weekend.
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