Lunedì post San Valentino.
Ed io, Santa Valentina, in questo lunedìmmerda, mesto come tanti altri, ho deciso di parlarvi del sentimento più nobile di tutti, quello che vi spreme il cuoricino e vi fa sentire le cavallette nel colon. Ho deciso di parlarvi del sentimento perfetto.
Con una poesia, linguaggio eterno dell'amore.
A San Valentino, la festa del cuore,
le porta dei fiori ancor con timore.
Lui guarda lei ed è cieco l'amore,
gli sembra una dea ma intorno c'è odore...
Eccelsa, perfetta e aurea gli pare
ma ancora non sa quanto è forte a ruttare.
Dev'essere uno di quei cherubini...
perché ancor non l'ha vista con i bigodini.
Lei parla e parla e ancora non smette,
lui è distratto: le guarda le tette.
Ha il nasino un po' rosso, sarà amore vero,
in realtà si è spremuta un bel punto nero.
La invita a danzare, "Amore non balli?"
"Non posso, mi spiace, mi dolgono i calli".
Fa finta di niente, eroico amante,
non sa che di sòle ne prenderà tante.
Lo sente nel cuore il profumo di lei
"Io di bambini ne vorrei sei!"
Ma lei non vuole bavosi marmocchi
la preoccupa più il contorno-occhi.
Lui immagina già la vita diletta,
insieme per sempre alla donna perfetta.
Batte il cuore e amore riecheggia
ma è solo il rombo di una scoreggia.
L'amore è così: ha più sfumature.
Gioiosi momenti e due o tre fregature.
Sono passati degli anni, lui guarda i suoi occhioni,
la ama ancor oggi...ma che do' coioni!
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