domenica 3 agosto 2014

Lunedìmmaturità

Mesto rientro dalle ferie.
Lunedìmmerda all'ennesima potenza.
Dopo un'intera settimana altogardesana di sollazzo e giretti, concerti e bagnetti nel lago, la riproposizione di una sveglia che mi obbliga ad alzarmi ad un'ora che non è quella dettata dal mio organismo ormai saturo di nanne, mi appare a dir poco insostenibile.
Ho dormito male: il braccio rivestito di ghisa mi duole e mi infastidisce (non vedo l'ora di farne del brodo), l'umidità di questo inizio agosto ottombrino mi appiccica i capelli sulla faccia e mi fa sudare il coppino e l'incombenza del suono della sveglia pende sulla mia testa come la spada di Damocle.
Ma - soprattutto - ho dimenticato a casa dei miei genitori il mio peluchedelcuore. 
Sì, lo so che c'ho trent'anni e che non dovrebbe rappresentare più un grosso problema. 
Ma chi mi conosce sa che la Signora Mc Hoogan (un orango ripieno di gommapiuma, nda) ed io abbiamo un rapporto morboso dal lontano 1989. 
È vero che, se fino a qualche anno fa avevo la convinzione che riuscisse a comprendermi e a provare sentimenti, ora riconosco (?) con grande maturità il carattere inorganico e inanimato della mia adorata scimmietta. Però, da piccola per compagnia, da grande per scaramanzia, l'ho sempre portata con me, ovunque. 
Non l'ho mai scordata, mai persa, mai abbandonata.
Ha subito svariati controlli antidroga in aeroporto e saprebbe come ricattarmi in qualsiasi momento. 
Ho persino costretto Giorgio ad accomodarla in aula il giorno in cui ho discusso la tesi di laurea.
La Signora Mc Hoogan ha un nome importante e una storia che scorre parallela alla mia.
Ma questa volta - per la prima volta - l'ho dimenticata, arrotolata com'era nel lenzuolo.
E, quindi, non riesco a dormire benebene.
Prova di maturità e di self-control, ma gran lunedìmmerda per me.
E lunedìmmerda anche per lei, immagino. Soprattutto perchè mamma avrà già colto l'occasione per farle fare un giro in lavatrice.
Signora Mc Hoogan, non ti preoccupare. Tra qualche weekend ti recupererò e ti racconterò come sono sopravvissuta incolume ad una settimana lavorativa in piena estate, con l'umidità da foresta pluviale, un braccio solo e un fidanzato che non vuole avvolgersi nel tappeto ruvido dell'IKEA per simulare la tua presenza.



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