domenica 6 settembre 2015

S'è rifatto lunedì(mmerda)

Sto per addormentarmi quando, ad un tratto, sento qualcosa dentro di me che mi induce a pensare che sarebbe meglio fare una capatina al cesso. Mi dico: "La farò domattina".
Poi ci penso e, considerata la rarità della cosa, decido di alzarmi.
Arrivo, ciondolando, fino alla stanza più frequentata della casa e decido di sedermi a meditare e, così, di scrivere il post di oggi.
Ho trascorso un'infelice domenica alle prese con il grave disturbo ossessivo-compulsivo, condiviso dal signor Ikea, che mi impedisce di avere libri di colori casuali sugli scaffali della libreria. Ammetto soltanto copertine bianche, nere o grigie. Al massimo qualche innocua sfumatura di beige.
Quindi, dal momento che non ho ancora optato per comprare i libri solo per la tinta della copertina, indipendentemente dal contenuto, e visto che sono tutti volumi acquistati prima che io avessi una libreria tutta mia (oggi sono felicemente dipendente dal Kindle che, guarda caso, è grigio pure lui...), ho passato la domenica a rivestire libri. Proprio come faceva la mia mamma con il sussidiario delle elementari sperando, invano, che io non gli facessi antiestetiche orecchiette.
Per giunta, una volta terminato il titanico lavoro, mi sono resa conto che il novello candore dei libri faceva risaltare ancor di più l'inevitabile ingiallimento dei quadrati bianchi che compongono una scacchiera sul tappeto del salotto. Così, con abbondante olio di gomito, ho pure lavato il tappeto. Proprio come una moderna Cenerentola: inginocchiata per terra, l'ho strigliato energicamente con un'antidiluviana brusca di legno. Una moderna Cenerentola in t-shirt e Sloggy.
Ora, mentre siedo sul trono e mentre attendo che si accumuli l'acido lattico nei muscoli che solo oggi ho scoperto di possedere, mi rendo conto di aver perso il bene più prezioso.
Mi rendo conto di aver buttato via la mia domenica; di aver calpestato la possibilità di goderne appieno; di aver privato me stessa dell'eventualità di essere, ora, felice e riposata.
E come lo dico a me stessa, ancora seduta sul cesso, che, proprio ora, si è fatto lunedì?

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