Eccone un altro. È arrivato. Inesorabile. Un altro lunedìmmerda.
È aprile e, ciononostante, fa un freddo boia. Ma freddo freddo. Freddo da paraorecchie di pelo di culo (indispensabili, altrimenti mi si congelano i pensieri e poi non riesco a partorire sufficienti boiate...), MoonBoots (che schifo fanno i MoonBoots? Ti fanno sembrare un fluorescente ed eighties' dindolinosempreinpiedi...), calza a maglia (che mi comprime la panza con effetto stringivita che mi sega a metà e mi fa sembrare un'ape regina e che rende difficoltosissima la procedura di ri-vestizione dopo aver fatto pipì...) e piumino (ah, il piumino! Tristemente abbandonato sul letto quando lui, fedele come sempre, ti ha tenuto caldo tutta la notte...).
Fa freddo e dormo con lo scaldasonno piantato sul 6, al massimo della sua potenza, quella sconsigliata per il sonno e chissenefrega. Ah, lo scaldasonno! Uno dei regali migliori che io abbia mai ricevuto: mi fa sentire una principessa sul pisello bollente (ehm), una luganega sulle braci, una ragazza fortunata stretta nell'abbraccio di un fidanzato molto caldo, molto piatto e vestito IKEA.
Ah, lo scaldasonno! Ha l'unico difetto di render traumatico e bruttobruttobrutto il momento mattutino dell'abbandono del talamo.
Stamattina ho quasi pianto: in cucina -che ho raggiunto con non poche difficoltà- la mia coinquilina cercava di sopravvivere all'addiaccio facendo colazione rivestita da molteplici strati di pile...c'era da sperare che non cadesse un fulmine perché, in culo all'aggeggio inventato da Franklin, le scariche elettriche atmosferiche avrebbero avuto un bersaglio facile...
Fa freddo. Ed è aprile. Ed è lunedì.
Lunedìmmerda. Hanno detto che arriva la primavera.
Io, fossi in lei, arriverei giovedì, giusto in tempo per ambientarmi un attimo in vista del weekend.
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