Un lunedì che mi riproietta nella realtà dei fatti di una vita amara come il Bronchenolo e dura come l'acqua se ti viene male il tuffo di testa.
Dove c'è buffet, c'è gioia.
E sabato, al delizioso matrimonio di cari amici, di gioia ce n'era molta.
Ora mi sveglio e apro gli occhi, così pieni di consapevolezza, con la voglia di affrontare la settimana paragonabile a quella che avrei di falciare un campo di pannocchie.
Lunedì + lavoro + dieta: connubio mortale di tristezza e malinconia.
L'unica nota positiva -ma aspetto a cantare vittoria perché l'ultima volta ha portato sfiga- è che stamane l'ortopedico dovrebbe acconsentire la rimozione del tutore di ghisa che mi porto appresso, ormai come facesse parte di me.
Credo che affronterò questa settimana come se il mio avambraccio sinistro non esistesse, come fossi un manichino, conferendo ai miei movimenti una certa rigidità. Infatti, la sola idea di muoverlo, senza supporto e senza la sicurezza che ormai mi trasmette il manicotto rigido, mi suscita un leggero malessere.
Sperando di potervi finalmente abbracciare come si deve lunedì prossimo, vi lascio alla vostra settimana. Ciao mmerdini miei!

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