domenica 30 novembre 2014

Buongiorgio

Ogni tanto lo nomino nei post. Di rado, ma voi sapete che c'è. 
E sapete che mentre il scrivo il blog lui sta già ronfando beato con la bollicina al naso e che domani, quando, immancabilmente, leggerà queste righe sul cesso, tutto ciò che farà sarà lasciarmi un messaggino con scritto: "...", dopo aver brontolato tra sè e sè per una minuscola briciola sul pavimento della cucina o per il cavo del phon arrotolato alla cazzo by me.
Un po' si sorprenderà perché sa che io, proprio come lui, schifo le romanticherie e le melliflue manifestazioni d'affetto. E che, piuttosto di mostrare il mio lato delicato e sentimentale, preferirei trascorrere il pomeriggio cercando di leccarmi il gomito davanti ad un pubblico numeroso.
Abbiamo persino elaborato un articolato innovativo linguaggio per dirci quelle cose che i morosi si dicono, senza dover per forza utilizzare un idioma che possa essere comprensibile a terzi.
Sapete che c'è e, probabilmente, credete sia il santo protettore dei pazienti, visto che convive con la mia esuberante presenza non solo di lunedìmmerda, ma ogni singolo giorno.
In realtà è un burbero ma adorabile orsetto lavatore che, con il suo savoir-faire, ci mette una pezza quando io combino guai. È un pragmatico gattino pulito che si fa le unghiette cercando di pulire le fughe delle mattonelle.
Giorgio ieri ha compiuto gli anni.
Ed è per fargli gli auguri col megafono che oggi gli dedico il mio post del lunedì.
Perché non ne parlo mai. Perché è il mio lettore più critico e sincero. Perché sa sempre come farmi felice.
È il miglior deterrente per l'onicofagia, è il mio tester di stupidèra, è la mia Dolce Euchessina.
Siamo Yoghi e Daniza nella selva di via Giulia 26.
Siamo Romeo e Giulietta che si ammazzano per la carbonara.
Siamo Romualdo e Fantaghirò con un taglio di capelli più cool.
Siamo diversi, ma su certe cose -quelle importanti- siamo sempre d'accordo.
Come sul lunedì, ad esempio.
Che fa cagare ad entrambi.

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