Ecco.
La mia carriera da giornalista sportiva è finita prima che, al posto del mio attuale compagno, mi ritrovassi con un portiere che dimostra il doppio degli anni che ha (autocit.).
La mia carriera da telecronista è finita a seguito della disfatta della nostra nazionale: era da Caporetto che l'Italia non andava via con le orecchiette così all'ingiù.
La mia carriera da commentatrice calcistica è finita prima che qualcuno notasse il mio talento.
Forse potrei ancora ambire ad un posticino da "schedina" a Quelli che il Calcio, se non fosse che il mio titolo di Miss Parmacotto non è compatibile con un simile ruolo.
Termina qui la breve parentesi del Processo del Lunedìmmerda. Peccato.
Mi vedo costretta a tornare alle vecchie care abitudini e lagnarmi un po' per l'inizio della settimana.
Oggi piove. Nel weekend era bello. Dev'esserci sotto qualcosa...
Mentre rifletto su quale burla possa nascondersi dietro una simile stranezza, faccio colazione con anguria sbrodolona, melone e yogurt all'ananas, neanche fossi alle Bahamas.
Ma ciò non mi rallegra affatto.
Anzi, mi getta nello sconforto totale di chi sa che dovranno passare cinque interminabili giorni, senza emozione agonistica alcuna, prima che si respiri nuovamente l'aria vacanziera del weekend estivo.
Scarpe chiuse.
Calzini spaiati.
Pioggia.
Cordoglio.
Mestizia.
Lunedìmmerda come una volta.

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